Trebbiano – Il Trebbiano è un vitigno a ‘bacca bianca’ che ha le sue origini, in Romagna, risalendo al periodo Etrusco e Romano. Col passare degli anni, dall’antico ceppo di Trebbiano sono nate varie famiglie di vitigni, tra cui quella pugliese, strettamente imparentata a quella romagnola. In questa regione dal trebbiano si ottengono vini leggeri, delicatamente profumati, sapidi e da bere giovani, freschi di temperature e di ardore giovanile.
Malvasia – Vitigno autoctono a frutto bianco presente prevalentemente in uvaggio in numerose D.O.C. Puglia, presenta un leggero aroma che ricorda quello del Moscato, con sapore semplice e raffinato. L’origine del nome è da attribuirsi ad un vino che era prodotto a Malta, si trattava di un prodotto di pregio commercializzato da Venezia. Dopo la conquista da parte degli Arabi dell’isola nell’870 d.c. i commerci si interruppero.
Merlot – Il Merlot è un vitigno a bacca nera, originario delle zone della Francia meridionale, il cui nome deriva dalla particolare predilezione che ha il merlo per le sue bacche. Il vitigno presenta una foglia media, pentagonale, trilobata e quinquelobata; il grappolo è medio, piramidale più o meno spargolo; l’acino medio, rotondo di colore blu-nero. Nella maggior parte delle zone vitivinicole del mondo, il Merlot è compagno inseparabile del Cabernet Sauvignon.
Sangiovese – Il Sangiovese è uno dei vitigni più diffusi in Italia e pur non essendo originario della Puglia, è un vitigno abbondantemente coltivato nella regione e apprezzato in tutto il mondo per struttura, pienezza di gusto, eleganza e capacità d’invecchiamento. Il Sangiovese conosce in questi anni una grande popolarità anche in California, grazie al successo internazionale dei cosiddetti vini “super tuscans”.
Montepulciano – La sua origine non è pugliese, ma in Puglia ha trovato un clima e un territorio ottimale per il suo sviluppo. Il Montepulciano è molto diffuso nella zona di Foggia e nel barese, dove i terreni sono a medio impasto, profondi e con buona esposizione, con clima caldo e asciutto. Ha foglia media, pentagonale e quinquelobata, il grappolo è medio, di forma conica o cilindro-conica, con una o due ali, mediamente compatto, l’acino è medio, di forma sub-ovale e di colore nero-violaceo.
Nero di Troia – Le origini del vitigno non sono certe, mentre certo è il legame con la città di Troia. Tra la leggenda che vuole Diomede sbarcato sulle rive del Gargano portando dei tralci di vite, che ha trovato qui il suo habitat naturale, a Federico II di Svevia che amava degustare il “corposo vino di Troia”, fino ad arrivare ai marchesi D’Avalos che acquistata la città nel 1533, e notata l’assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva.